Una serata da ricordare quella ospitata ieri dalla Sala Alessi di Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, dove si è tenuta la cerimonia del Premio Vigna d’Argento, che ogni anno celebra, con la pianta simbolo di passione ed operosità, quanti si siano distinti in Italia per il proprio lavoro. Sul palco, per l’edizione 2024, c’era anche il napoletano Ugo Cilento, rappresentante dell’ottava generazione dell’impresa familiare Maison Cilento 1780, insignito per l’eccellenza dell’arte sartoriale dal presidente del Club degli Amici del Made in Italy Flavio Mazzolatti per aver portato a livelli di eccellenza la cravatteria e l’arte sartoriale partenopea con passione, dedizione ed operosità, riuscendo sempre a coniugare con maestria l’eleganza, lo stile e l’artigianalità in una serie di capi che fanno della storica Maison un unicum internazionale. Al suo fianco un parterre d’eccezione composto da personaggi di spicco come la conduttrice televisiva Simona Ventura, l’attrice Lella Costa, l’ex ministro e sindaco di Milano Letizia Moratti, il dirigente sportivo Giuseppe Marotta, l’astrofisica Simonetta Di Pippo, il presidente di Coldiretti Ettore Prandini, la Rettrice dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca Giovanna Iannantuoni, il Direttore di Chirurgia Toracica della fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori Ugo Pastorino, la CEO di Arav Group Mena Marano.
Fondata nel 1780, nel pieno splendore del Regno delle Due Sicilie, la M. Cilento & F.llo rappresenta infatti una delle realtà più rilevanti del mondo della moda italiana la cui storia è documentata da numerose tracce conservate nell’archivio storico dichiarato dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo per la regione Campania di interesse storico e quindi sottoposto alle disposizioni di tutela.
“Il lavoro svolto da Cilento – si legge infatti nella motivazione – è altamente sartoriale, nel rispetto della tradizione artigianale napoletana: gli abiti, le camicie e le cravatte vengono realizzati a mano e rigorosamente con tessuti unici, pregiati ed eleganti. Così come tutti gli altri iconici articoli Cilento, che sono realizzati da valenti artigiani seguendo le regole del fatto a mano rispettando i principi di eleganza, stile e tradizione propri di una realtà storica di grande professionalità e serietà”.
Un riconoscimento che non poteva che inorgoglire il diretto interessato, che dopo aver ringraziato la giuria del premio ha spiegato davanti ad un folto pubblico come la cultura del “su misura” e la realizzazione di un prodotto unico rappresentino ancora oggi “il manifesto di un’impresa che fonde passione per i suoi valori e difesa di una longevità difficilmente eguagliabile. La nostra – ha spiegato Cilento – è un’eccellenza nel settore riconosciuta in tutto il mondo, fortemente ancorata alla tradizione ma con uno sguardo sempre aperto all’evoluzione e all’innovazione”.
L’ Azienda ha una sede a Napoli, alla Riviera di Chiaia, nella splendida cornice di Palazzo Ludolf ed una a Milano, in Via Fiori Oscuri 13, quartiere Brera, nei prestigiosi locali che avevano prima ospitato l’antica Spezieria di Brera nel 1591 e successivamente, dal 1812, l’Antica Farmacia di Brera, riportati da Ugo Cilento a nuovo splendore con un progetto di grande riqualificazione e di rispetto per la storia. Le due sedi sono inserite nel circuito di Museimpresa, la rete italiana dei Musei ed Archivi di Impresa, che riunisce oltre 130 musei e archivi di grandi, medie e piccole imprese che hanno fatto la storia dell’Italia.
Nelle sue boutique di Napoli, in via Riviera di Chiaia 203, e di Milano, in via Fiori Oscuri 13, si respira infatti a pieni polmoni lo stile partenopeo per il quale Cilento è apprezzato nel mondo quale esempio di cura e raffinatezza.
La premiazione è stata presentata da Elisabetta Invernici ed Alberto Oliva, da tempo attivi su Milano con iniziative culturali e fondatori della rete delle Antiche Botteghe Galleria & Friends.
Organizzato dall’associazione salentina “Città della Musica” presieduta da Pino Lagalle, ideatore e patron dell’iniziativa, dal 2011 il Premio Vigna d’Argento, opera dello scultore Ugo Malecore (scomparso nel 2013 all’età di 92 anni, dopo aver formato, nella sua bottega leccese, generazioni di artigiani), rappresenta uno dei simboli di Puglia e d’Italia cioè la pianta della vite che racconta di passione, fatica, lavoro ed operosità. Il Premio Vigna d’Argento è, appunto, un riconoscimento che arriva dalla Puglia per dare merito a donne e uomini d’eccellenza. Da diversi anni ormai il Premio Vigna d’Argento, che nel 2024 celebra la sua decima edizione nel territorio in cui è nato, il Salento, è a tutti gli effetti un progetto nazionale dal titolo “Unitalia”: cultura-tradizione-identità, presentandosi ormai con tre sedi di svolgimento, Lecce-Roma-Milano, in un’ideale percorso dal sud, al centro, al nord”. Dopo il 15 maggio a Milano, infatti, l’edizione 2024 del Premio Vigna d’Argento farà tappa a Lecce ed a Roma, con sempre nuove personalità pronte ad essere insignite. “Dal giugno 2011 ad oggi abbiamo insignito quasi cento personalità italiane tra cui Ennio Morricone, Pippo Baudo, Lino Banfi, Raffaella Carrà, Al Bano, Giuliano Sangiorgi, Beppe Vessicchio, Michele Emiliano, Massimo Boldi, Nicola Piovani, Francesco Rutelli, il Maestro Direttore della Banda Musicale dell’Arma dei Carabinieri Massimo Martinelli, Maurizio Costanzo, Augusto Mazzolari, Dolce e Gabbana, Paolo del Debbio” afferma il patron del Premio Pino Lagalle. Le edizioni milanese e romana si svolgono con la collaborazione di varie organizzazioni tra cui le Associazioni dei Pugliesi e Galleria&Friends. Tutto il progetto Unitalia è patrocinato dal Ministero della Cultura ed è sostenuto da Dufour à la Rose e Il Club degli Amici del Made in Italy.